Aldo Manuzio

 

Sigillo di Aldo Manuzio

 

 

Aldo ManuzioAldo Pio Manuzio, Aldus Pius Manutius nacque a Bassiano (LT), tra il 1449 e il 1452.

Editore, grammatico e umanista italiano ritenuto tra i maggiori editori d’ogni tempo. Introdusse il carattere a stampa corsivo e il formato in ottavo [Tascabile]. Con le sue numerose innovazioni segnò la storia dell’editoria e promosse avanzamenti in tipografia insuperati fino ai nostri giorni
Un personaggio di enorme importanza per la storia culturale non solo italiana, ma internazionale, ingiustamente confinato anche nei libri di letteratura a poche, frettolose menzioni. In realtà Aldo Manuzio, il più grande stampatore dell’età moderna, ha creato il primo canale di diffusione delle opere classiche in tutta Europa, e per primo ha trasformato l’invenzione di Gutenberg in un motore di modernizzazione del mondo. E lo ha fatto con molta eleganza

Fondò nel 1490 a Venezia la più celebre tipografia d’Italia e, a quell’epoca, del mondo: i suoi libri presero il nome di edizioni aldine. Un presidio di cultura e innovazione ancora oggi ammirato e, a tratti, insuperato, per eleganza e maestria.

Quella di Aldo Manuzio per il libro fu una vera missione culturale congiunta a un’utilissima capacità imprenditoriale fatta di precisione, innovazione e raffinatezza di gusto estetico, il tutto sostenuto da una visione del futuro che ha dato inizio all’editoria moderna.

Scelse proprio di pubblicare in latino, greco ed ebraico, elaborando con il bolognese Francesco Griffo bellissimi caratteri tipografici in piombo (che oggi chiamiamo font) che si imposero in tutto il mondo per la loro bellezza, per secoli, fino a oggi. Un nome che è arrivato a condizionare la vita dei nostri giorni, segnando tra l’altro anche i destini (tipo)grafici di un’azienda come Apple. Un emblema dell’eccellenza italiana nel mondo.

Le idee vincenti di Aldo Manuzio

Innanzitutto, la scelta di Venezia come sede delle edizioni aldine, che all’epoca, grazie ai commerci, è il fulcro della ricchezza europea.

  • corsivo-di-griffoÈ sua l’idea rivoluzionaria di stampare i classici contemporanei: Dante, Pietro Bembo, Erasmo da Rotterdam.
  • È sua l’invenzione del corsivo con Francesco Griffo.
  • È sua quella del formato tascabile, in ottavo, che rende il libro, prima per dimensioni intrasportabile, un oggetto leggibile ovunque.
  • È sua la definizione della punteggiatura in chiave moderna.
  • È suo il primo libro con le pagine numerate su entrambi i lati.
  • È sua l’intuizione di creare un catalogo della sua casa editrice.
  • È sua l’idea delle edizioni lussuose in carta azzurra dieci volte più costose, da vendere ai clienti più facoltosi.

La storia di Francesco Griffo, l’inventore del corsivo, accanto a Aldo Manuzio

Orafo abile e di finissima sensibilità e manualità, Francesco Griffo intraprende la carriera di incisore di caratteri a Bologna, dal libraio ed editore Faelli, e a Padova, dove fonde – su modello di Nicolas Jenson – due serie di caratteri gotici. A Venezia ottiene l’impiego più ambito nella capitale tipografico-editoriale del Cinquecento, cioè al servizio di Aldo Manuzio. Per lui a partire dal 1494 incide numerosi punzoni di splendidi caratteri tondi, romani, traendo ispirazione dall’epigrafia romana di età classica e imperiale, e delineando modelli di stile insuperabili, tra cui quello dell’Hypnerotomachia Poliphili (1499) di Francesco Colonna, libro di culto per bibliofili di ogni epoca, e del carattere corsivo, disegnato nel 1500.

 

Hypnerotomachia Poliphili (1499)

 

Da lui eseguiti sono il tondo del paratesto latino degli Erotemata di C. Lascaris (1495), il tondo “Decamerone” (1495), il tondo “Gaza” (quello delle Introductivae grammatices del dicembre 1495), l’eccellente tondo Bembo (impiegato nella princeps del De Aetna del 1496), il tondo “Leoniceno” (1496), rinomato per le inclinazioni calligrafiche delle lunghe e sinuose grazie, per concludere con il tondo maiuscolo della Hypnerotomachia Poliphili, che fissa nelle maiuscole il rapporto tra larghezza e altezza in 1:9, in armonia con le indicazioni dei maestri calligrafi e matematici del tempo tra cui Luca Pacioli.

 

Aldo Manuzio pubblicava in greco, in latino, in francese. La sua opera fece conoscere al mondo i nuovi classici

(Tratto da un articolo di Stefano Carnazzi  in occasione della mostra Aldo Manuzio. Il rinascimento di Venezia 19 marzo-31 luglio 2016 )

 

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